Oggi in pausa pranzo come al solito ho letto qualche pagina mentre consumavo un pasto veloce in ufficio, mentre al mio fianco la collega che condivide la stanza con me continuava a lottare con le odiate scartoffie. E’ stata una sorpresa incappare nella frase che troverete qui sotto, assolutamente perfetta per descrivere quello che facciamo 5 giorni a settimana, tanto che da domani questa citazione verrà affissa al muro a mo’ di manifesto e di ironica protesta di due impiegate “per caso”. Nei momenti di pesantezza lavorativa, alzare gli occhi e leggere la lapidaria frase di Fritz (che poi altri non è che Friedrich von Hardenberg, meglio noto come Novalis, 1772-1801) sarà di grande sollievo.
La libraia clandestina
“L’amministrazione di un ufficio non è così difficile”, gli disse Just. “E’ in gran parte questione di sapere, primo, che cosa è in arrivo, secondo, di che cosa non ci si è ancora occupati, terzo, di che cosa ci si è occupati e che pertanto è pronto per uscire, e quarto, che cosa è uscito davvero. Ogni cosa deve trovarsi in uno di questi quattro stadi, dopodichè non ci sono scuse se un documento qualsiasi viene smarrito. Per ogni transazione ci deve essere una nota, e di quella nota devi essere in grado di mettere immediatamente su una copia scritta. Il mondo civile non potrebbe esistere senza la sua moltitudine di copisti, e questi a loro volta non potrebbero esistere se la civiltà non comportasse tanti pezzi di carta.”
“Io non credo che potrei sopportare una vita da copista” disse Fritz “Mestieri simili non dovrebbero esistere”.
Penelope Fitzgerald, Il fiore azzurro, Sellerio, 1998, pag. 76.
librai clandestini 