Un’immagine orizzontale e parallela della tradizione potrebbe dunque educarci all’idea che essa non costituisce un viluppo verticale di radici – o una discesa da presunte sommità – quanto un insieme relativo e alternativo di modi di vita. La tradizione infatti non è qualcosa che viene dalla terra, che si mangia o si respira, e neppure qualcosa che discende verso di noi da daterminate alture: essa è prima di tutto qualcosa che si costruisce e che si apprende. Senza un continuo lavoro di apprendimento qualsiasi tradizione si spegne in breve tempo.
Maurizio Bettini, Radici. Tradizione, identità, memoria, Il Mulino, 2016, pag. 41