Fuori c’era la nebbia

COSTRUZIONI

Parallelepipedi, cubi, colonnine, facciate di case nordiche colorate, la torre con l’orologio disegnato. I pezzi erano di legno, leggeri. Le combinazioni poche. Poi venne il Lego, l’idea del mattone e dell’incastro. Ma prima ci si addestrava all’equilibrio di un pezzo sull’altro, si pensavano le città tutte intere, non i singoli palazzi, tanto meno il dettaglio di porte e finestre. Città in cui all’aperto non viveva nessuno, nessuno attraversava la strada. I padri erano presenze domenicali e affettuose, le madri sempre trafelate, preoccupate di sarte e parrucchieri, stritolate tra doveri familiari, uffici a mezza giornata, istruzioni alle cameriere. Fuori c’era la nebbia, e c’era la neve, e un fiume largo con un nome breve. E nella nebbia fari improvvisi di biciclette. E si aspettava l’estate. E non si vedeva l’ora di crescere.

Sandra Petrignani, Il catalogo dei giocattoli, BEAT, 2013, pag. 59

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