L’evoluzione è cieca, e noi siamo solo un esempio recente dei suoi prodotti non intenzionali. Siamo davvero figli del caso, e quando moriamo disperdiamo i nostri elementi in quel qualcosa che sta là, fuori, e che sempre più rappresentiamo come un bricolage.
Cerchiamo spesso di rigettare l’inquietudine che questa rappresentazione suscita, inventandoci progetti, dei, verità assolute rivelate dall’alto e abbracciando credenze d’ogni genere. Lo facciamo da millenni, e cioè dai tempi in cui accettavamo argomenti secondo i quali i fenomeni naturali erano guidati da spiriti, mentre i tuoni manifestavano collere olimpiche. Forme di consolazione che continuano ancora oggi ad essere efficaci per quei miliardi di esseri umani i quali insistono nella regolazione dei propri comportamenti rimanendo al chiuso nella fortezza del senso comune e delle religioni.
Enrico Bellone, Qualcosa, là fuori. Come il cervello crea la realtà, Codice Edizioni, 2011, pagg. 95-96.