Si sa, allora non c’era la televisione, pochi avevano la radio e la gente leggeva di più. Alla domenica mattina, dopo la messa, venivano in biblioteca anche dalle contrade lontane. Pagando venti lire potevano avere in prestito un libro per quindici giorni. Gli ex combattenti avevano lo sconto e pagavano la metà. Insomma, che cosa importava se quando li restituivano avevano odore di vacca e di letame e se erano un po’ sciupati? Intanto venivano letti nelle lunghe sere invernali, magari a voce alta, alla tenue luce delle cucine o nella stalla mentre si aspettava il parto delle vacche.
Mario Rigoni Stern, Inverni lontani, Einaudi, 1999, pag. 25.