La prima operazione, quella di ricevere impressioni con la massima attenzione, è solo metà del processo di lettura; essa va completata con la restante metà, se vogliamo trarre il massimo piacere da un libro. Dobbiamo sottoporre questa folla di impressioni a un giudizio; dobbiamo trarre da queste forme fuggevoli una che sia forte e duratura. Ma non subito. Aspettate che si sedimenti la polvere della lettura; che si spengano tutti gli interrogativi e le contraddizioni; fate quattro passi, parlate, staccate i petali secchi da una rosa, oppure andate a riposarvi. Poi, improvvisamente, senza volerlo, perché è così che la Natura opera queste transizioni, il libro ritornerà, ma in maniera diversa. Riaffiorerà alla mente nel suo insieme. E il libro nel suo insieme è diverso dal libro quale l’abbiamo conosciuto materialmente, suddiviso in fasi separate. Ora tutti i dettagli so collocano perfettamente nel punto in cui sono. Riconosciamo l’intera struttura dall’inizio alla fine; è un granaio, un porcile, o una cattedrale.
Virginia Woolf, Come si legge un libro? e altri saggi, Baldini & Castoldi, 1999, pag. 87.