Adamsberg camminò fino a sera. Era l’unico modo che aveva trovato per fare una cernita dei propri pensieri. Come se grazie al movimento del camminare i pensieri venissero sballottati quasi fossero particelle in un liquido. Finché le più pesanti non cadevano sul fondo e le più fini rimanevano in superficie.
Fred Vargas, L’uomo dei cerchi azzurri, in La Trilogia Adamsberg, Einaudi, 2009, pag. 203.
non mi sono persa neppure un giallo con Adamsberg mentre non amo quelli con i tre storici. Anche l’ultimo, “il morso della reclusa” è carino. Buon primo maggio a te e a Bologna
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Concordo, la serie di Adamsberg è la migliore. L’ultimo ancora non l’ho letto, sto aspettando che me lo passi mia sorella! Lui è un personaggio decisamente affascinante (indovinata la scelta di Jean-Hugues Anglade nella serie TV francese tratta dai primi romanzi e sceneggiata da Emanuele Carrere, li hai visti?). Buon Primo maggio anche a te!
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