Hisham Matar, The Return, pubblicato in Italia da Einaudi.
Era nella mia lista di libri da leggere fin dalla sua uscita, un paio di anni fa. Ma sentivo che era un libro difficile e drammatico, e ho continuato a rimandare. Non lo avevo neppure comprato, complice anche il fatto che la copertina dell’edizione Einaudi non mi piaceva. Poi, qualche settimana fa, lo ho visto nell’edizione inglese Penguin che vedete qui sopra. Bellissima, secondo me, grazie all’immagine della rondine. Ed è scattato l’acquisto, e quasi subito la lettura, che è stata lenta, lentissima rispetto ai miei ritmi consueti. Perché questa è una storia difficile da digerire.
E’ la storia di un figlio, Hisham Matar, alla ricerca della verità sulla sorte del padre Jaballa, avversario politico di Gheddafi, imprigionato nel 1990 nelle spaventose carceri libiche, del cui destino ancora nulla è dato sapere. Nel 2012, alla morte di Gheddafi, Hisham torna con la sua famiglia in Libia, da cui mancava dal 1979, con la disperata volontà di scoprire cosa è accaduto. Da qui parte un racconto accorato che saltando dal passato al presente ricuce legami familiari, sintetizza la vicenda secolare di un paese, celebra la figura del padre, leader dell’opposizione ma anche poeta.
E’ un libro utile a tutti quelli che come me poco conoscono della storia della Libia, dove la colonizzazione italiana ha perpetrato nefandezze e dove l’Europa ha fatto affari e accordi politici con una dittatura spietata. E’ un libro che spezza il cuore nella descrizione dell’assenza di una persona cara e dell’impossibilità di elaborare un lutto che non si spegne. E’ un libro scritto con lucidità e misura non semplici, vista la materia personalissima e bruciante di cui tratta. E’ un libro di resistenza al Male, di tenacia, di disperazione.
Probabilmente Jaballa Matar era uno dei 1270 prigionieri politici uccisi nel 1996 nell’arco di una giornata nel cortile del carcere di Abu Salim. Forse non lo sapremo mai. Restano il ricordo e la lotta del figlio, resta la realtà della Libia di oggi scissa tra fazioni in guerra, preda del fanatismo religioso, dove alle prigioni di Gheddafi sono seguiti i centri di prigionia dei migranti. Anche per capire meglio la realtà libica attuale questo è un libro indispensabile.
Cile, Libia, Argentina e tanti altri… Troppo poca memoria, troppo poco spiegarsi…
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Proprio così. Poca memoria e poca conoscenza storica da parte dell’italiano medio cioé un po’ di tutti noi…
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