Lo scorso anno di questi giorni esprimevo il desiderio di colmare alcune lacune tra gli autori classici, citando Trollope, Sterne, Gogol e Cechov. 365 giorni dopo, scorrendo l’elenco dei libri letti nel 2018, ho la conferma che ciò non è accaduto (a parte The Warden di Trollope, bel romanzo ottocentesco ma mi aspettavo di più, forse sull’onda del ricordo di entusiastici saggi critici letti all’Università).
Nell’elenco 2018 ancora una volta di tutto un po’: fumetti, poesia, saggi di psicologia/antropologia/linguistica, libri di viaggio, gialli e pochi romanzi, davvero pochi, solo un terzo del totale. Questo eclettismo mi pare rischi di avviarsi verso la casualità, anche perché alla fin fine sono molte le letture che non hanno lasciato tracce importanti nella mente e nel cuore. Dei libri che più mi sono piaciuti ho scritto sul blog, ma voglio qui segnalarne alcuni altri:
Per la categoria CLASSICI CONTEMPORANEI: Anne Tyler, Lezioni di respiro
Per la categoria UN COLPO AL CUORE: Gipi, Esterno notte
Per la categoria STRANI ‘STI GIAPPONESI: Ito Ogawa, Il ristorante dell’amore ritrovato
Per la categoria AMO COME SCRIVE QUEST’UOMO: Michele Mari, Leggenda privata
Per la categoria POESIA SERIA CHE FA SORRIDERE: Tiziano Scarpa, Una libellula di città e altre storie in rima
Il 2019 è cominciato con Gli Aquiloni di Romain Gary, che mi sta piacendo assai. Spero sia la prima di una lunga serie di letture appassionanti!
Leggenda privata è meraviglioso!
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é vero! dolente, spietato, ironico e scritto nello stile del Mari migliore
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Il mio primo libro del 2019 è
NADIA TERRANOVA
Addio fantasmi
Non posso dire che sia stato una lettura spiacevole.
Ma sicuramente di una tristezza ed angoscia dalla prima all’ultima pagina.
Lei scrive bene e tiene su la storia, ma proprio MAI UNA GIOIA….
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