La progressiva rarefazione della memoria, singola e collettiva, indebolisce l’impalcatura su cui poggia ogni narrazione. Curiosamente più che alla nostra, ci affidiamo alla memoria della Rete. Molti webottimisti, tra cui il filosofo francese Michel Serres, sostengono che ormai non è più così importante imparare a memoria molte cose, in quanto tutto è reperibile facilmente e rapidamente in Rete. Il problema è che nel Web dati e fatti non vengono elaborati, connessi tra di loro, né messi in ordine cronologico. In breve, non sono organizzati in forma narrativa, tale da poter essere trasmessa ad altri.
Marco Aime, Comunità, Il Mulino, 2019, pag. 101.