Quando nel 2010 l’Eyjafjallajökull eruttò, fermando per sei giorni il traffico aereo in tutta Europa, il rilascio di diossido di carbonio del vulcano arrivò più o meno al 40 per cento delle emissioni prodotte quotidianamente dai collegamenti aerei europei, ossia a circa 150.000 tonnellate al giorno. Bloccando tutto il traffico aereo, il vulcano è riuscito dunque ad abbassare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera di circa mille tonnellate, diventando così il primo vulcano ambientalista della storia. Dietro ogni cosa che facciamo c’è un fuoco che brucia e un traffico che scorre come lava incandescente. In tutto il mondo le emissioni complessive prodotte dagli esseri umani corrispondono a seicento Eyjafjallajökull che eruttino giorno e notte per tutto l’anno. Se convertissimo in vulcani le emissioni prodotte dagli statunitensi, sarebbe come se cento Eyjafjallajökull eruttassero tutti i giorni e tutte le notti; più o meno due vulcani per ogni stato.
Andri Snaer Magnason, Il tempo e l’acqua, Iperborea, 2020, pag. 194
Messa in questa termini, la tua osservazione fa davvero impressione…
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Questo libro di Magnason è pieno di osservazioni di questo genere e di dati sconfortanti, ma c’è anche uno spiraglio di speranza. In ogni caso, una lettura molto interessante.
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