Nulla di più desolante di certe interviste televisive con uomini politici e sindacalisti italiani, girate nei loro uffici. Dietro la persona che parla si intravedono due o tre scaffali e si capisce subito che lì non c’è un solo libro. Sono atti di convegni, relazioni, pubblicazioni in omaggio, repertori, annuari, forse anche le poesie di un parente. Nulla che sia destinato a essere letto. Con buone ragioni.
Roberto Calasso, Come ordinare una biblioteca, Adelphi, 2020, pag. 15
Potrà esser vero per alcuni, ma non è il caso di generalizzare. Ho conosciuto un noto esperto di finanza e investimenti che in camicia azzurra, visto in TV, mi ispirava solo noia e un certo astio perché secondo me con i soldi non si deve speculare, ma di persona, in camicia e davanti a un bicchiere di rosso, si è rivelato un pozzo di sapienza e curiosità, ricco di una sensibilità reale e mai saccente, disposto all’ascolto, senza boria. Tutto questo senza che vedessi un libro.
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