La scrittura è questa strana radioattività della mente: la capacità di abitare la materia più semplice, più povera, meno “animata” – un’idea diventa una macchia d’inchiostro su una superficie di cellulosa, eppure esercita da questa minuta esistenza un’influenza molto più grande, potente e duratura di quella che esercita quando abita il cervello di un singolo individuo. La scrittura non è, come spesso è stato considerato, un surrogato della parola – probabilmente ha una connessione accidentale con le parole e il linguaggio.
Emanuele Coccia, Filosofia della casa. Lo spazio domestico e la felicità, Einaudi, 2021, pag. 73