Ho sempre davanti agli occhi l’immagine della mia prima notte di volo in Argentina, una notte buia in cui a scintillare come stelle erano soltanto le rare luci sparse nella pianura.
Ciascuna di esse segnalava, nell’oceano di tenebre, il miracolo di una coscienza. In quella casa qualcuno leggeva, pensava, scambiave delle confidenze. Nell’altra, forse, qualcuno cercava di esplorare lo spazio, facendo dei calcoli sulla nebulosa di Andromeda. In un’altra ancora si faceva l’amore. Ora qua ora là, brillavano nella campagna fuochi che richiedevano di essere alimentati. Fino ai più discreti, quello del poeta, dell’insegnante, del carpentiere. Ma, in mezzo a queste stelle vive, quante finestre sbarrate, quante stelle spente, quanti uomini addormentati…
Bisogna pur tentare di ritrovarsi. Bisogna cercare di comunicare con alcune di quelle luci che risplendono qua e là nella campagna.
Antoine de Saint-Exupery, Terra degli uomini, 2014, Elliot, pag.15