Un angolino remoto

E così tutti si addormentarono nella stanza comune della fattoria ai piedi delle montagne. Fuori infuriava la tempesta, sempre più forte e rabbiosa, e tante tempeste infuriavano in tutto il mondo, accadevano tante cose. Perché quello era un angolino remoto della terra, appartato e pacifico, dove quasi solo il cielo era in guerra. E per il resto muschi e licheni vivevano la loro vita stentata sulle pietre, vita con cui il Creatore, nel corso dei secoli, trasforma in terra la pietra eruttata dai crateri, trasforma il fuoco della terra in vegetazione su cui si posa la rugiada di mezza estate, e la brina nelle notti d’autunno. Per un uomo è bene poter dormire di tanto in tanto.

Gunnar Gunnarsson, Il pastore d’Islanda, Iperborea, 2016, pag. 34

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