La sorveglianza del disastro

Non ho mai capito cosa ci sia da celebrare la notte del 31 dicembre se non che il tempo passa inesorabilmente e spesso inutilmente, ma sono come tutti vittima dell’atmosfera generale di formulazione di bilanci e speranze. Quest’anno, scorrendo l’elenco dei libri letti, mi colpiscono l’eterogeneità e il disordine delle letture (volendo essere positivi, l’eclettismo e la varietà delle stesse) e mi riprometto per il futuro di focalizzare il mio interesse su alcuni campi specifici, e di leggere più classici, che me ne mancano tantissimi…

L’ultima lettura del 2017 è stata Il signore di Ballantrae di Stevenson: libro immenso, dove come sempre l’autore fa del lettore ciò che vuole, e il lettore ne è felice. Le prime righe lette nel 2018 sono una citazione di Maurice Blanchot in esergo ad un librettino sulla letteratura apocalittica. Le riporto perché mi ha colpito il fatto che, pescando tra i tanti libri in attesa, io ne abbia scelto uno che nella prima pagina mi parla di lettura e scrittura… e perché vale la pena rifletterci sopra.
Auguro a chi mi legge e a me stessa ottime letture nel 2018 e lascio la parola a Blanchot:

Leggere, scrivere, come si vive sotto la sorveglianza del disastro: esposti alla passività fuori passione. L’esaltazione dell’oblio.
Non sarai tu a parlare; lascia parlare in te il disastro, non importa se attraverso l’oblio o il silenzio.

2 pensieri su “La sorveglianza del disastro

  1. ….. e di leggere più classici, che me ne mancano tantissimi…
    A chi lo dici! Tempo fa ho letto “I cento libri (che rendono più ricca la nostra vita)” di Piero Dorfles e mi sono reso conto che per arrivare ai cento di cui, in modo spassoso e leggero, parla una vita non mi basterà.
    Buon 2018, Silvia!
    Stefano

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    • Ciao Stefano, bentrovato e buon anno anche a te! Sono tremende queste liste di libri che non possiamo non leggere! fanno venire l’ansia!!! alla fine credo che dobbiamo leggere quello che ci va e che ci piace, certo che ci sono autori che bisognerebbe almeno “assaggiare”… per quanto mi riguarda nel 2018 vorrei leggere qualcosa di Trollope, Sterne, Gogol e Cechov. Ma la concorrenza è temibile, basta un salto in libreria o in biblioteca e tanti libri invitanti ci fanno l’occhiolino…

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